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La nostra missione e filosofia

La nostra missione e filosofia
(Questo articolo è tratto da Phone Off – il Metodo per smettere di essere schiavi del proprio telefono. Per maggiori info, clicca qui)

 

In questo articolo, tratto dal nostro ebook Phone Off, capirai quali sono la nostra Missione e Filosofia.

 

Spesso ci sentiamo dire:

 

“Parlate di smetterla di usare il telefono e poi usate internet e i social per primi”.

 

Ecco, in questo articolo andremo a rispondere più dettagliatamente a questa critica, ma se vuoi subito la risposta sintetica, eccola qui:

 

Non siamo contro le tecnologie, anzi, le adoriamo. 

 

Ciò che vogliamo creare è un insieme di regole per un corretto utilizzo, senza che esse delineino le nostre giornate.

 

Dobbiamo essere noi a scegliere se e quando utilizzarle e non loro a controllarci tramite notifiche e suoni vari, distraendoci e rendendoci sempre più assenti dalla vita reale.

 

Qui invece la risposta più completa:

 

La nostra Missione e Filosofia è quella di renderci liberi dalla tecnologia.

 

Questo cosa significa?

 

Significa smetterla di esserne schiavi.

 

Non deve più essere il nostro telefono a dirci quando svegliarci, cosa fare o cosa non fare.

 

La nostra routine deve cambiare, noi stessi dobbiamo cambiare.

 

Non possiamo più vivere a stretto contatto con il nostro telefono e permettere che entri nelle nostre vite e nella nostra giornata, prendendosi spazio e attenzioni che potremmo dedicare a noi stessi, agli altri o ai nostri progetti.


Ciò che pensiamo e che crediamo fortemente è che le tecnologie siano qualcosa di fantastico e di estremamente utile.

 

Per mezzo del telefono, in soli 7 pollici, abbiamo una conoscenza vastissima di tutto ciò che ci circonda.

 

Possiamo cercare tutto ciò che vogliamo ed avere la risposta a pochi secondi di click.

 

Possiamo comunicare con chi vogliamo, possiamo guadare le foto di chi vogliamo, possiamo leggere riviste e informarci su qualsiasi curiosità ci venga in mente.

 

Il problema nasce nel momento in cui noi non usiamo più il telefono come strumento per noi stessi, ma diventiamo noi lo strumento del telefono.

 

Il problema nasce nel momento in cui noi andiamo a dormire con il telefono in modalità vibrazione sotto il cuscino.

 

Il problema nasce nel momento in cui ci svegliamo in piena notte, alle 3 del mattino, per controllare il telefono.

 

Il problema nasce la mattina, quando la prima cosa che facciamo a letto, è controllare il telefono anche con un occhio ancora chiuso, perché ci da fastidio la luce dello schermo appena svegliati. Perché, anche se siamo stanchi, dobbiamo comunque controllarlo.

 

Dobbiamo sapere chi ci ha scritto la notte.

 

Tutto ciò non ci rende padroni del nostro tempo, delle nostre abitudini e del nostro telefono, questo ci rende solamente schiavi.

 

Siamo diventati schiavi del nostro telefono e lasciamo che esso, un semplice oggetto, abbia il controllo su cosa facciamo e su quanta attenzione diamo alle persone.

 

Esso ci rende dipendenti da questo mondo fittizio, quale quello dei social e della messaggistica.

 

Sempre più ricerche, infatti, dimostrano che nel 21° secolo le malattie mentali si stanno sempre di più diffondendo e ciò è dovuto anche ad un uso sbagliato di internet (basta fare una ricerca mettendo le parole chiave “malattie mentali” e “internet” e si possono trovare migliaia di articoli a riguardo. Ovviamente, invitiamo a controllare bene il sito e le fonti prima di dare per vero ciò che si sta leggendo).

 

 

 

Il nostro continuo paragonarci con gli altri, il voler essere accettati da tutti, il voler spiare la vita degli altri, il confrontarci con le loro vite mostrate tramite i social ci rende sempre più dipendenti, deboli e tristi.

 

Il problema è che non ci rendiamo conto che tutto ciò che vediamo sui social è pura finzione.

 

Magari consciamente lo sappiamo anche, ma il nostro inconscio non l’ha accettato del tutto.

 

Non esistono vite completamente perfette. Non esistono persone felici h24 che vivono lavorando su una spiaggia ai tropici tra un cocktail e musica tropicale.

 

Questa è tutta finzione.


Ma anche andando a vedere nella nicchia a noi più vicina, quella dei nostri conoscenti, ognuno di noi cerca di condividere solo gli aspetti più belli per mostrarli agli altri e per cercare approvazione (che è una cosa normalissima, ma è sbagliato paragonarsi continuamente con frammenti di vita degli altri).

 

Il problema nasce nel momento in cui noi crediamo che la vita degli altri sia fatta solo di momenti belli.

 

Il problema nasce nel momento in cui noi paragoniamo i nostri momenti tristi con i loro momenti belli.

 

È come paragonare capitoli differenti di un libro, perché anche noi avremo i nostri momenti belli. 

 

Starà a noi scegliere se condividerli oppure no, però è importante capire che tutte le emozioni che viviamo nella nostra singolarità si presentano anche nelle altre persone.

 

Come noi abbiamo le giornate “no”, le avranno anche loro.

 

E questo è uno dei primi passi fondamentali per rendersi libero dalle tecnologie e dai social.

 

 

Ovviamente la nostra missione non è quella di demonizzare i social e le tecnologie spingendo ad uno stile di vita simile a quello degli Amish.

 

Questo è assolutamente sbagliato!

 

Tecnologie e Social ci hanno permesso enormi passi avanti e dato enormi opportunità lavorative, conoscitive e sociali.

 

La nostra missione è quella di prendere le tecnologie e i social per quello che sono, trasformarli non come strumenti della nostra felicità (non saranno mai i like o i followers a renderci felici), ma come mezzi che noi usiamo per un fine migliore: ad esempio, usare i social per contattare amici lontani e i nostri cari, oppure seguire pagine interessanti.

 

Non dobbiamo usarli per confrontare le nostre vite con quelle degli altri, perché dobbiamo iniziare a capire che ciò che viene mostrato è pura e semplice finzione.


Perché diciamocelo chiaramente: se uno sta vivendo un momento veramente felice, non tira fuori il telefono per condividerlo, ma se lo vive intensamente per quello che è.

 

Pensa ad un momento di pura felicità che hai vissuto, chiudi gli occhi e cerca di riviverlo.

 

Ora prova a ricordare se hai mai pensato “ora prendo il telefono e lo condivido con gli altri!”.

 

Probabilmente la risposta è “no”.

 

In quell’istante di pura felicità non avevi altri pensieri se non viverti a pieno le tue emozioni e ciò che ti circondava.

 

Questo è lo stesso pensiero che hanno tutti quanti, non siamo poi così diversi su alcune cose.

 

Lo stesso pensiero che dovrai sentire dentro di te ogni volta che sarai tentato a paragonare la tua vita con quella degli altri basandosi su un post online.


Ricordati sempre:

 

Quello che stai vedendo è un momento finto, realizzato per creare una foto. Il vero momento di felicità non è quello. Smettila di paragonarlo con la tua vita!

 

Crescita Up

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