Il tutto e subito

-Questo articolo è preso da “Phone Off – il Metodo per smettere di essere schiavi del proprio telefono” (Clicca qui)-
Uno dei problemi della nostra società, alimentato anche dalle tecnologie, è quello del tutto e subito.
Negli anni, grazie al progresso tecnologico, abbiamo risparmiato un sacco di tempo nel compiere diverse azioni quotidiane.
Però questo tempo che abbiamo guadagnato, magari saltando la fila della spesa (quindi ordinando le cose a casa) o pagando la bolletta al computer ed evitando di stare ore alle poste, l’abbiamo sprecato in altro modo.
Non l’abbiamo usato per qualcosa di produttivo o di piacevole come può essere magari stare con la propria famiglia, finire quel compito, dedicarsi a sé stessi, stare con i propri amici o socializzare in un aperitivo ecc…
Non abbiamo usato queste ore guadagnate sfruttandole in qualcosa di positivo per noi e gli altri.
Abbiamo sprecato questo tempo dietro al nostro telefono e ce ne rendiamo conto la sera prima di andare a letto, dicendo:
“Anche oggi ho sprecato la giornata facendo cose inutili. Mi sono sbrigato a rispondere a quel messaggio ma alla fine era un semplice saluto e ci sono stato tre ore dietro. Bastava una chiamata e sarebbe durata sicuramente meno.”
Questo tutto e subito ci ha permesso di sviluppare un tipo di mentalità definita del “bambino viziato”.
Non siamo più in grado di aspettare un qualcosa. Se vogliamo quella cosa la vogliamo subito.
Se vogliamo un ventilatore lo ordiniamo su internet e ci arriva in giornata o il giorno dopo.
Se vogliamo parlare con quella persona, le scriviamo e lei in genere ci risponde subito.
Cosa accade però quando questa persona non ci risponde subito? Inizia a crearsi l’ansia.
Questo perché si va a sbattere contro questa nostra mentalità del tutto e subito.
Questa persona magari starà facendo altro e, non avendo il telefono in mano, iniziamo a pensare di tutto: che sia morta; che stia male; che, se si tratta del nostro partner, ci stia tradendo; che, se è un nostro amico, magari si sta divertendo con altra gente e non siamo così importanti per la sua vita ecc…
Iniziamo a pensare di tutto e ci dimentichiamo della cosa più importante: che magari questa persona sta semplicemente lontana dal telefono.
Potrebbe fare o accadergli qualsiasi cosa, ma non per forza qualcosa di catastrofico.
Però non ci riusciamo, viviamo con quest’ansia di avere subito le risposte, di avere subito i risultati e, se non arrivano immediatamente, iniziamo a sentirci frustrati, ad agitarci, a sentirci in ansia e a stare male.
Questo perché non siamo più abituati ad aspettare.
Tanti anni fa, quando si comunicava tramite le lettere, si aspettavano giorni o mesi per una risposta.
La vita andava avanti lo stesso.
Ora, se si invia un messaggio e se non si riceve una risposta entro poco tempo, iniziamo ad entrare in una paranoia assurda. Ci facciamo del male da soli e soffriamo per questo.
Questo ci porta in un circolo vizioso che non ci permette di uscire finché non comprendiamo che dobbiamo iniziare a rallentare le cose.

Internet va ad una mega velocità, ma l’essere umano non è in grado di reggerla per tanto tempo.
Deve calmarsi, deve capire che fuori dalla rete la velocità è completamente diversa.
Le piante ci mettono anni per crescere, le persone decenni per maturare. Un business ci mette anni per avviarsi e per portare i primi risultati.
È questo tipo di mentalità che va cambiata: quella del tutto e subito.
Capire che le velocità sono totalmente diverse.
Cercare di vivere alla velocità della rete, cercare di soddisfare tutto quanto ci porterà soltanto ansia, frustrazione e ci distruggeremo da soli.
Rispondere all’istante al messaggio del tuo amico, oltre a crearti una procrastinazione (stai procrastinando del lavoro per rispondere al messaggio) crea anche un senso di ansia e apprensione (“tu devi rispondere a quel messaggio”).
Dietro ci sono 10.000 paranoie e pensieri diversi:
“Devo rispondere subito al messaggio, chissà cosa starà pensando…”
“Magari pensa sia maleducato”.
“Devo assolutamente rispondere, magari è urgente!”
E, se questo tuo amico ti risponde dopo 3 ore, comunque ci stai in ansia. Sei in ansia sia se il tuo amico risponde subito, sia se risponde dopo ore.
È questo il problema.
Bisogna cambiare questa mentalità e riuscire a capire che la nostra velocità è totalmente diversa ed è un bene che sia così.
Se andassimo alla velocità della rete, impazziremmo, saremmo dei robot e non ci godremmo tantissime cose.
Poi, diciamocelo: se è veramente urgente, di sicuro non ti manderà un messaggio, ma ti chiamerà finché non risponderai al telefono.
Tante cose sono state soppiantate dal “tutto e subito”. Un esempio può essere la cena: quante volte hai preferito ordinare su internet qualcosa da mangiare e fartela portare a casa piuttosto che cucinare da te?
Perché tu avevi fame e volevi subito il cibo.
Non ti sei messo a cucinarlo, perché ci avresti messo più tempo.
Avresti dovuto fare la spesa, tirare fuori gli ingredienti, aspettare che si cuocesse tutto quanto ecc…
Il tutto e subito ci sta portando verso un’autodistruzione.
E ce ne rendiamo conto semplicemente pensando di dover controllare il telefono.
Facci caso: mentre stai leggendo queste pagine, sentendo queste parole “social, messaggistica, notifica” non percepisci una sorta di ansia verso il telefono? Una specie di richiamo da parte del tuo corpo che ti spinge a controllare se qualcuno ti ha scritto o se hanno pubblicato quel post che devi assolutamente leggere?
Fermati un attimo.

Lo senti, vero? Se lo senti, tranquillo.
È una cosa normalissima, perché la sentono tutti.
Però, è anche qualcosa di straordinario, ovvero che non dovrebbe essere nella nostra ordinarietà.