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Come godersi la noia

Come godersi la noia

La nostra società, quella occidentale, è caratterizzata da una visione iper-produttiva, in cui non esistono pause né momenti “morti”.

 

Questi momenti morti vengono chiamati anche momenti di noia, in cui siamo quasi obbligati a stare con noi stessi, non avendo nulla di meglio da fare.

 

Il problema è che ci sentiamo a disagio nel silenzio e nelle pause, per due motivi principali:

 

1.  Non sappiamo più stare senza fare niente per pochi minuti, cercando di continuo stimoli che ci distraggano;

2.  Non sappiamo più stare con noi stessi.

 

Se uno va ad analizzare bene i due motivi, capirà presto che sono collegati e dipendenti l’uno dall’altro.

 

La noia ci porta a fermarci e a pensare. 

 

Fare pensieri su noi stessi e su ciò che ci circonda. Il problema principale, però, è che ci sentiamo a disagio della nostra stessa compagnia.

 

Fuggiamo da noi perché abbiamo paura di rapportarci con pensieri e verità che potrebbero essere scomode, così ci rifugiamo in distrazioni immediate quali il telefono.

 

Da una parte, quando seguono pensieri ossessivi, fa anche bene distrarsi con il telefono e pensare ad altro.

 

Dall’altra, invece, quando semplicemente stare 10 minuti con noi stessi diventa una tortura, vanno cambiate un po’ di cose.

 

È vero che siamo spinti ad una continua corsa in qualsiasi direzione pur di scappare da noi stessi, in nome della produttività.

 

Però, è anche vero che prima o poi ci si presenterà il conto con i dovuti interessi.

 

Allora cosa fare?

 

Semplicemente cambiare queste abitudini ed iniziare a godersi i piccoli momenti di noia, senza scappare da essi, ma analizzandoli e capendo se tutto ciò che si fa nella propria vita sta andando come vorremmo.

 

In caso contrario possiamo sempre lavorare (nei limiti del possibile) su noi stessi e su ciò che ci circonda per migliorarlo in modo tale da stare meglio.

 

Cosa fare nella praticità?

 

Ogni volta che avrai un momento “morto” o di pausa tra due azioni o compiti che devi svolgere, non prendere in mano il telefono.


Rilassati e prova ad ascoltare i tuoi pensieri, cercando di conoscerti meglio e provando a capirti.

 

Non sarà affatto facile, le prime volte si sentirà un forte senso di irrequietezza e fastidio che ci porterà quasi a distrarci con altro.

 

Dovremmo forzarci di rimanere concentrati e provare ad ascoltarci nel migliore dei modi, senza giudicarci ma cercando di prendere tutto ciò che è buono da questi momenti.

 

Nell’ebook “Phone Off” viene ben analizzata questa parte e spieghiamo anche come creare una “rete di salvataggio” per questi momenti, così da evitare che l’istinto ci porti a tirare fuori il telefono.

 

Riprendersi la noia e le pause è un passo fondamentale per ognuno di noi, che ci porterà a cambiare la nostra mentalità dell’uomo iper-produttivo.

 

Quindi, fateci sapere nei commenti che tipo di rapporto avete con la noia e le pause e se anche voi avete come “istinto primario” quello di tirare fuori il telefono durante i momenti “morti”.

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